27.4.13

Germania, dove comandano le donne

È dal Windows 8 nuovo di zecca che scrivo questo articolo, in quanto tra i tanti benefits dell’essere studente in Germania c’è anche quello di poter installare gratuitamente i nuovi software. E così ora mi ritrovo con un tablet al posto di un pc e senza aver sborsato un soldo.


Ma come dicevo nel post precedente, lo Stato Germania è in prima fila per venire incontro alle esigenze dei giovani. Come ha confermato la Merkel (o come la chiamano qui, Angie): “No tagli al welfare!”. Ogni ragazzo ha il diritto di studiare, di conseguire un diploma, una laurea, di entrare nel mondo del lavoro, di avere prospettive per il proprio futuro.
Ed è per questo che ogni famiglia (ripeto ogni) riceve dallo Stato un sussidio mensile di circa 200 euro per ogni figlio (ripeto ogni) fino alla maggiore età del medesimo (in caso di figli portatori di handicap si arriva fino ai 27 anni). Se poi tale figlio desidera frequentare un’università o un corso in preparazione all’apprendimento di un mestiere, allora il sussidio sarà garantito sino alla soglia dei 25. 

Inoltre, come già accennato, gli studenti sino ai 25 anni possono usufruire di quello che è chiamato BAföG, che potremmo tradurre come “prestito d’onore“. Ossia, gli studenti con minor possibilità economiche e più meritevoli (con un certo numero di crediti universitari raggiunti) presentando la loro (o quella della famiglia) dichiarazione dei redditi, possono godere di una certa cifra mensile (che varia a seconda del reddito e che comunque non supera i 700 euro) che permette loro di completare gli studi. La metà di tale prestito (ma comunque non più di 10.000 euro, anche nel caso la cifra risultasse superiore) deve essere restituita a rate quando lo studente avrà ottenuto un lavoro stabile e guadagnerà una certa cifra annua. Se il BAföG viene restituito subito, entro 2 anni dalla laurea, o se viene pagato tutto in una volta sola senza rateizzazione, lo studente otterrà uno “sconto”; se lo studente termina i suoi studi con il punteggio più alto può ottenere di non restituire alcun soldo.

La Germania è più avanti di noi su tante altre cose. Una fra tutte, la parità tra i sessi. Qui sono le donne che comandano. E a dimostrarlo non è solo il banalissimo fatto che alla guida del Paese ci sia un’esponente del gentil sesso, sesso che tanto gentile finalmente non è più, visto che il numero di donne al potere in Germania è uno dei più alti del mondo. Recentemente è stato stilato il cosiddetto Global Gender Gap Report 2012, classifica annuale che mette nero su bianco le pari opportunità tra ambo i sessi. La Germania è solo al 13° posto. Sul podio, neanche a dirlo, i Paesi del nord Europa Islanda, Finlanda, Norvegia; la tanto avanzata Svezia solo al 4° posto. E l’Italia? All’80° posto. Ottantesimo. Siamo dopo il Burundi e l’Uruguay. Non scherzo. Dopo di noi praticamente solo i Paesi Islamici. E invece di migliorare arretriamo, dal momento che negli anni precedenti eravamo in posizione 77°, 74°, 72° e nel 2008 addirittura 67°. Ma qui in Germania è proprio la mentalità che è diversa. Una donna può essere sia madre sia lavoratrice, non è costretta a scegliere tra la carriera e i figli, come ancora troppo spesso accade nel nostro Paese. Qui lo Stato offre servizi ai giovani genitori, e non solo aree apposite per i più piccini caratterizzano ogni posto di lavoro ma addirittura sale giochi per bambini con tanto di animatori sorgono all’interno delle università, delle biblioteche, delle mense scolastiche.

Senza contare il fatto che la vita qui in Germania costa pochissimo. Con 20 euro puoi fare la spesa per una settimana (provato), con 40 euro di biglietto del treno fai il giro del Paese, ogni cosa costa la metà che in Italia e la birra costa meno dell’acqua. Il giovane studente con pochi soldi che vive da solo può dunque permettersi una vita dignitosa. Ah sì, qui i giovani vivono da soli. Al compimento dei 18 anni la madre fa armi e bagagli e il figlio si ritrova fuori dalla porta di casa, e il muro della sua camera verrà buttato giù il giorno dopo per allargare il salotto (fatto accaduto). Decisamente non “bamboccioni” come noi italiani. Con la piccola precisazione che loro hanno gli aiuti dal governo. 

Insomma, in Germania sembra si viva bene. E la crisi sembra non essere ancora arrivata. O forse si è semplicemente più bravi nell’evitarla? Ultimamente si è tanto parlato di giovani italiani troppo choosy. Beh, cara Italia, qui in Germania i giovani son tutti choosy. Che poi, per parlare italiano, sarebbe a dire incontentabili. Sì, i giovani tedeschi non si accontentano. Perché farlo, del resto? Sanno di poter rifiutare un lavoro sottopagato o che non li soddisfa, uno stage non retribuito e dal quale verrebbero solo sfruttati, sanno di poter ambire a molto meglio perché sanno che lo Stato è con loro. Ma era così anche per l’Inghilterra. E allora perché noi dovremmo accontentarci? Noi vogliamo essere choosy proprio come tutti gli altri, perché noi apparteniamo a quell’Europa alla quale appartengono tutti, non dimentichiamocelo.



Originariamente scritto in data 4/11/2012 su www.giovaninrete.it, La mia valigia Erasmus 

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