27.4.13

Aspettando Santa Claus con i dolci nelle scarpe

Se pensate che l’inverno torinese sia rigido, non avete mai provato quello tedesco. Se, ingenuamente, avete creduto di essere avvezzi al freddo sabaudo, in fondo, diamine, siete figli delle Alpi, da bambini avete sempre fatto il pupazzo di neve e mangiato castagne, lo sci è il vostro primo sport, la pozza d’acqua dietro casa vostra si gela sempre a Natale, bene, se in seguito a tutto ciò avete presuntuosamente deliberato che in Germania avreste indossato al massimo una sciarpa più pesante, siete degli illusi.


Io l’ho amaramente constatato quando ho dovuto buttare gli stivali che mi hanno accompagnato per tutto l’inverno a Torino e comprarne un paio in tutta fretta, e mi son ritrovata a battere i denti con 5 maglioni addosso. Poi dicono che i tedeschi non hanno il senso dello stile. E come si fa a vestirsi alla moda con queste temperature? Ci si veste per sopravvivere. E così io, infagottata come l’omino Michelin e con stivali di pelo stile moglie dello yeti, ho affrontato le bufere di vento e neve sentendomi particolarmente attraente. In compenso, appena sceso in Italia, ti ritrovi a sudare sotto i ben 3 gradi di Torino.

Però i mercatini di Natale son spettacolari. Mai visto niente di simile. Altro che i nostri,tzè! Qui sono un florilegio di colori, musiche, sapori, odori, dolci natalizi, candele, giostre, vin brulè, grigliate di carne, luci, pane appena sfornato, casette di legno provenienti da tutto il nord Europa. Si snodano per tutte le vie del centro, accompagnandoti da una parte all’altra della città mentre mangi il tuo Bratwurst e sorseggi il tuo Gluhwein. Ovunque puoi assaggiare i sapori della tradizione, come il Kassler, carne di porco (c’è proprio il maiale intero che gira sullo spiedo) con crauti, la Gebackene Banana, una sorta di banana fritta accompagnata da crema di mele, le Liebesapfel, mele con sciroppo di ciliegia, chiamate appunto mele dell’amore perché di colore rosso, e l’immancabile vino caldo (Gluhwein), con spezie e aromi, che diventerà il tuo migliore amico nelle sere tedesche. E poi i biscotti allo zenzero svedesi, il miele finlandese, tutti i Paesi del nord Europa che convergono ai mercatini di Rostock  per far conoscere le loro specialità.

Inoltre, cosa per me adorabile, viene ricreata, nel cortile di un vecchio convento, l’atmosfera deimercatini storici. Potrai quindi vedere commercianti in costume medievale vendere abiti di lana di montone, fabbri e maniscalchi al lavoro, fare un giro sull’asinello (questo solo per i bambini, mannaggia), sorseggiare vino caldo e mangiare salsicce attorno al fuoco. In Germania, oltre alla notte del 24 in cui Santa Claus porta i doni per tutti i bambini, la notte del 5 dicembre i bimbi tedeschi lucidano le loro scarpe e le mettono fuori dalla porta di casa, e il mattino dopo, 6 dicembre, San Nicolaus , le ritrovano piene di dolciumi. E svegliarsi la mattina del 6 e trovarsi dolci nelle scarpe è una di quelle felicità che ti fa tornare bambino. E aspettando Santa Claus, auguro a tutti Frohe Weihnachten



Originariamente scritto in data 20/12/2012 su www.giovaninrete.it, La mia valigia Erasmus 

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