È arrivato il Natale, all’Università di Warwick. Più o meno da due mesi. Eh già, qui partono per tempo con i festeggiamenti e le illuminazioni per il 25 dicembre, tanto che già il 4 novembre ci si ritrova a partecipare alla parata natalizia. E da lì si può solo degenerare.
Il 5 novembre partono le musiche natalizie in ogni dove, da Starbucks al supermercato, addobbi/decorazioni/cori di bambini con tanto di cappello rosso in testa invadono le strade, tutti presi dall’euforia comune per l’avvento di Santa Claus (preferito a Babbo Natale). A metà novembre, di rigore, occupano le vie del centro i mercatini natalizi, con i loro dolciumi, le loro barrette di cioccolato, le loro palle di neve, i loro addobbi per l’albero, in un florilegio di colori, profumi e canti che ti accompagnano fino alla notte del 25. E poi il maxi calendario dell’avvento a forma di casetta piazzato nel bel mezzo della piazza il 1 dicembre, della quale ogni giorno si apre una finestra.
E ancora i dolci. Lo so che parlo sempre di cibo, ma in Inghilterra è inevitabile. Torte, muffins, cupcakes in pieno spirito natalizio, biscottoni a forma di Babbo Natale o di omino di neve. Pupazzi di Santa Claus che passeggiano per il centro, distribuendo caramelle ai bimbi, Re Magisui cammelli che attraversano insieme a te il semaforo: carri pieni di piume, neve finta, angeli, pavoni reali e altre follie popolano ogni angolo della città. Ma quando ti ritrovi slitta e rennein campus, hai davvero toccato un punto di non ritorno. Ed essendo io da circa due mesi al colmo dell’eccitazione euforica per tutto questo sentimento natalizio che in Italia non si vede, non potevo non farmi una foto insieme a loro.
Ma c’è una cosa che però qui in Inghilterra non c’è, e che tanto manca: il panettone. Già pregusto il pranzo di Natale durante il quale lo mangerò nella mia casa a Torino…Ma come faranno gli inglesi senza?
Originariamente scritto in data 12/12/2011 su www.giovaninrete.it, La mia valigia Erasmus
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