27.4.13

Il vero significato dell'Erasmus

Ora che finalmente nevica anche quassù in Inghilterra posso dire di essere davvero felice. La candida neve non imbianca più solo i monti torinesi o i colli romani, ora anche il campus dell’università di Warwick è ricoperto da un generoso strato di pura neve, cosa che mi fa letteralmente andare fuori di testa.


Ammirare il campus innevato non ha prezzo. E quando l’altro giorno, primo giorno di neve, attaccavo fiocchi di neve di carta ai vetri della cucina, facevo a palle di neve con i miei coinquilini, modellavo pupazzi e mi lasciavo scivolare sulla neve come una bambina, mi sono resa conto che la felicità è sempre dietro l’angolo, basta saperla cogliere.

Sono tante le soddisfazioni che questo Erasmus mi sta dando, tanti gli arricchimenti che giorno dopo giorno caratterizzano la mia permanenza qui. E la cosa più bella, sono fermamente convinta, è il mettersi in gioco sempre e comunque con persone diverse da te da cui puoi imparare tanto. Conoscere culture che credevi così differenti da te e che ti ritrovi a scoprire così simili. Confrontarsi sugli argomenti più disparati, dal cibo alla religione, e aprirsi a nuove possibili visioni della vita. E non c’è niente di meglio che discutere di crisitianesimo con un musulmano, assaggiare i piatti tipici delle Seychelles, sorseggiare the afghano, gustare porridge inglese.

Perché ti libera da quei pregiudizi duri a morire che ti impediscono di vivere appieno. Perché ti fa sentire cittadino del mondo. Perché ti rende parte di qualcosa di grande. E quando ti ritrovi a sorseggiare cioccolata calda al tavolo di cucina con i tuoi coinquilini e a parlare di tutto, ecco, quello è il momento in cui realizzi il perché hai deciso di intraprendere questa meravigliosa esperienza che è l’Erasmus, e il perché non vuoi più abbandonarla.



Originariamente scritto in data 7/02/2012 su www.giovaninrete.it, La mia valigia Erasmus

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