23.11.14

Au Revoir, Bruxelles

Il titolo di questo post può far immaginare già molte cose. L'altro giorno vi ho scritto che sarei tornata con un post su tutte le novità dell'ultimo periodo. Cosa è successo negli ultimi due mesi?

Negli ultimi due mesi mi sono laureata. Mi sono laureata nel mio Master in Giornalismo Europeo a fine settembre, e visto davanti a me il vuoto. Se ci siete già passati, ora capisco cosa si prova, se ci dovete ancora passare, preparatevi psicologicamente. Finire gli studi e vedere il buio di fronte a te è mostruoso. Iniziare ad avere crisi di panico a 6 mesi dalla fine, cercando disperatamente di pensare a "cosa fare dopo", è angosciante. E a inizio ottobre, dopo la laurea, dopo la RAI, dopo Frizzi, dopo Roma, dopo tutto questo, mi sono ritrovata a non sapere dove andare.
E visto che alcuni di voi me lo hanno CHIESTO (perchè tanta curiosità? mah), e probabilmente altri se lo staranno chiedendo leggendo queste righe, io e il DF non stiamo più insieme. E' stata una decisione sofferta ma presa di comune accordo, a causa del futuro incerto, della lontananza, della lingua, ecc. Perciò, i miei bei piani di muovere in Germania sono svaniti come una folata di vento, lasciandomi col niente.
So che questo post può sembrare melodrammatico, e in effetti un po' lo è, rispecchia il mio mood attuale, che non è dei più rosei.
Prima di scrivere questo post ci ho pensato tanto. Lasciare o non lasciare Bruxelles? Cercare lavoro qui o altrove? E dove? Per due mesi ho mandato application su application, curriculum su curriculum, e email su email a aziende/organizzazioni in città, ma poi ho capito che io, qui, non ci volevo stare.
Voi conoscete i miei trascorsi con la città, avete vissuto la mia storia d'amore e odio con Bruxelles, e avete seguito passo passo le vicissitudini che mi hanno portata ora a scegliere di non rimanerci.
Alla fine la città ero anche riuscita a farmela piacere, me ne ero affezionata. Ma non ci si può imporre di amare una città. E visto che nè Bruxelles mi entusiasmava nè gli affari europei mi erano sembrati la mia strada, ho deciso di TORNARE A CASA.
Si, sono tornata in Italia. Senza un lavoro ovviamente. Lo sto appunto cercando. Ho voluto dare un'altra chance al mio Paese, che in fondo amo e al quale sarò sempre legata. Purtroppo non ho scelto il momento migliore, dovrò già pentirmi di questa scelta?
Lascio Bruxelles con un anno di grandi esperienze alle spalle. Torno a casa più vecchia di un anno e più saggia, ma meno sicura di quello che sarà il mio futuro.
Torno con i capelli lunghi, che in Inghilterra avevo tagliato. Ma forse quell'era è passata. Torno con i miei soliti kg e nessun tatuaggio. Forse non era la città per farlo.
Bruxelles, città di eterni conflitti, matrigna spesso, amorevole a tratti, mi ha dato comunque tanto. In un anno ho perfezionato il mio inglese, rispolverato il mio francese, migliorato il mio tedesco, e imparato un po' d'olandese. Imparo l'arte e la metto da parte.
L'addio alla città l'ho già dato. Non senza lacrime di coccodrillo. Dicono che a Bruxelles piangi due volte (si, proprio come al sud), quando arrivi e quando te ne vai. E per me è stato cosi.
Ora l'addio lo devo dare a voi.
Questo blog è nato dalla necessità di raccontare la mia vita all'estero a coloro che vivevano lo stesso o che si apprestavano a farlo. Ora che l'estero non c'è più, questo blog ha ancora senso di esistere?
Io non sono soddisfatta al momento, e la mia irrequietezza non vuole decidersi a darsi una calmata.
Magari mi ritroverete a Londra, o a Parigi, o da qualsiasi altra parte mi porti il vento.
Per ora, il blog è ibernato. Continua ad esistere ed è sempre visitabile per tutti coloro avessero bisogno di informazioni. Anche la mia email non si disattiverà, continuate a scrivermi, mi farà piacere aiutarvi. Tornerà in vita, magari modificandosi, quando tornerò in vita anche io. E chissà, magari, il titolo tornerà ad essere quello originale, Tutte le strade portano a Roma...

4 commenti:

  1. cara Vittoria, taccio sull'argomento per "concentrarmi" sulla forma che in questo casa è la qualità della tua scrittura a mio parere davvero "buona" ! e anche un po' di più...! Congeli il blog e non ne capisco il perché... Dici di essere tornata a casa e quindi sei comunque in un "luogo" e allora perché non riprendere da lì dove ora ti trovi... chissà quante cose interessanti e quanti consigli intelligenti hai da darci, perché privarcene? Raccontaci per favore la tua città, la tua regione e la tua nazione! Impareremo ad amare (o detestare) questi luoghi vedendoli con altri occhi : i tuoi! Non "congelare" il talento che hai di "raccontare" così bene !!! Aspetto con ansia di leggerti presto. Kiki.

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    1. Ho deciso di non parlare di Torino e dell'Italia in generale in questo blog perchè il suo titolo è "Tutte le strade portano all'estero", quindi andrebbe fuori dall'argomento e non mi va di strumentalizzare quello che è nato come aiuto per altri.
      Posso pensare a una cosa del genere, ma magari in un altro blog :)

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    2. cara Vittoria hai ragione tu: il titolo del blog parla di estero... epperò se chi ti legge è persona "di fuori" l'estero è anche qui...! ciao a presto, kiki

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