10.1.14

Il mio Natale tedesco

Finalmente trovo il tempo per scrivere un nuovo post (tornata da poco a Bruxelles e già sommersa di lavoro sigh), ma non potevo non raccontarvi delle mie vacanze trascorse nella terra dei mercatini di Natale. E' stato un Natale diverso, il primo in 23 anni, passato lontano dalla mia famiglia e dalla mia terra. Lontano dalle mie tradizioni, dal mio panettone, dalla lasagna della mamma (che la madre del mio ragazzo mi ha preparato lo stesso per farmi sentire a casa. A proposito, non era neanche male). Ma non per questo meno bello e speciale, perchè l'ho trascorso con la persona che amo e con la sua famiglia, che è diventata anche un po' la mia.


Dunque, com'è il Natale in Germania? Una meraviglia. Mercatini ovunque (vi avevo già parlato dei mercatini natalizi tedeschi in questo post), dolci e odore di festa per le strade tedesche. Mi sono deliziata con i piatti tipici teutonici cucinati dalla mamma e dalla nonna, torte deliziosamente alte e spumose e birra doc non mi hanno fatto rimpiangere il tradizionale pranzo di Natale italiano (va bene forse un po' ma solo perchè è mia madre a prepararmelo). Mi sono davvero sentita nel cuore delle tradizioni nordiche che tanto amo.

E tra una Gebackene Banane e un bicchiere di Gluewein, mi sono goduta lo spettacolo di Natale di pattinaggio sul ghiaccio, l'esposizione di statue di ghiaccio (-15° in quella sala, brrr), e sorseggiato vodka in un bicchiere di ghaccio dentro un igloo di ghiaccio. Ho fatto un road trip sull'isola più grande della Germania, Ruegen, ammirando le sue bianche scogliere care a Caspar David Friedrich (ho un amore malato per tutto ciò che è Romantico) e la vista mozzafiato.




Ho fatto tappa ad Amburgo a casa di amici tedeschi, dove ho saccheggiato lo store della Nivea, mi sono deliziata il palato di Franzbroetchen alla cannella, la mia droga quando mi trovo nella città anseatica, divertita nel quartiere anticonformista di St.Pauli e Reeperbahn, e provato l'ebbrezza di mangiare pesce alle 5 del mattino al fischmarkt di ritorno dal club, con le luci dell'alba e noi soli insieme ai pescatori.



Ad Amburgo ho anche trascorso capodanno, il più suggestivo della mia vita, a guardare in riva all'Alster i fuochi d'artificio e a farli tutti insieme, tra migliaia di persone che si sono riunite per darsi il primo saluto dell'anno. E lì, di fronte al riflesso multicolore dei fuochi sull'acqua, ho salutato l'anno vecchio ricco di soddisfazioni e traguardi raggiunti e ho dato il benvenuto a quello nuovo, che spero mi porti tanti altri viaggi, esperienze, conoscenze, lingue nuove, nuovi progetti, e che mi lasci questa Fernweh (la mia parola tedesca preferita: brama di viaggiare. La lingua dei grandi filosofi si vede da questo) per molto tempo ancora.

1 commento:

  1. grazie per il tuo racconto così "felicemente infervorato" ... ci ha dato motivo e modo di PERDONARTI l'assenza ! ti abbracciamo con tanto amore, chichi e franco.

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